venerdì 28 novembre 2008

Isole Faroer da il disinformatico alcune smentite

Un amico mi segnala che da un articolo de il disinformatico, apprendo che alcune notizie che riguardano la caccia alle isola Faroer sono FALSE.

Precisazione : viene effettuata una caccia ai globicefali, cetacei della famiglia dei delfinidi...


1) Non è vero che il passaggio all'età adulta è segnato dall'uccisione di un cetaceo...

2) i globicefali non sono una specie di cetaceo a rischio d'estinzione.

Continuo a pensare cmq, che l'uccisione di questi animali sia profondamente INUTILE!

riporto letteralmente dall'articolo:

3)
gli abitanti prendono particolari precauzioni per ridurre le sofferenze dei cetacei (che, sia chiaro, non voglio sminuire), e che paradossalmente sono proprio queste precauzioni a rendere così forti le immagini che accompagnano l'appello: l'uccisione è infatti strettamente regolamentata (il regolamento è qui, in inglese)



E' comunque vero, e confermato dal Il Disinformatico, che l'inquinamento delle carni è talmente alto che le autorità locali sconsigliano di consumare quel tipo di carne per più di una volta al mese.

Il cambio di abitudini, sul mangiare carne, è un fatto che richiede attente riflessioni che riguardano la morale in un'ampia concezione.

Il consumo eccessivo di carne, caratteristico dei paesi sviluppati, porta a pesanti ripercussioni ambientali... espanzione dell'allevamento di bovini in Brasile... e quindi deforestazione di uno degli ultimi grandi polmoni del pianeta, la foresta Amazzonica.

Inoltre la stessa quantità di cereali date ai bovini per farli crescere, potrebbe sfamare Milioni di persone...

Naturalmente non và dimenticato quanta sofferza si procura agli animali da allevamento per la loro uccisione...

domenica 23 novembre 2008

GREENPEACE: DIMOSTRATO CHE OGM METTONO A RISCHIO LA RIPRODUZIONE



ROMA, 12 novembre 2008 – Un’alimentazione a base di organismi
geneticamente modificati potrebbe compromettere la capacità
riproduttiva. E’ quanto sostiene uno studio pubblicato dal governo
austriaco, di una delle pochissime analisi di lungo termine mai condotte
sul tema. La fertilità dei topi nutriti con mais OGM ne è risultata
molto indebolita, rispetto a topi alimentati con alimenti naturali.
Considerando la gravitá delle potenziali minacce riguardo la salute e la
riproduzione umana, Greenpeace chiede il ritiro di tutti gli alimenti e
i prodotti OGM dal mercato mondiale.

Lo studio, commissionato dal ministero austriaco per l’Agricoltura e la
Salute, é stato presentato dal Dott. Jürgen Zentek, professore di
medicina veterinaria presso l’Universitá di Vienna e coordinatore del
progetto. Queste le scoperte: i topi nutriti con mais OGM hanno dato
vita ad una prole nella terza e quarta generazione ridotta di numero e
di peso, e tali differenze sono statisticamente rilevanti. I topi
alimentati con mais non-OGM si sono riprodotti in modo piú efficiente.

“Il cibo OGM sembra agire come agente di controllo delle nascite,
portando potenzialmente alla sterilità. Se questa non é una ragione
sufficiente per chiudere completamente l’industria agroalimentare
biotech una volta per tutte, non so che altro genere di disastro stiamo
aspettando.- afferma Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di
Greenpeace Italia- Giocare alla roulette genetica con il nostro cibo é
come giocare alla roulette russa con consumatori e salute pubblica”.

Di proprietà della Monsanto, la varietá di mais OGM (NK 603 x MON 810),
testata in questo studio, é tollerante ad un erbicida e resistente ad un
determinato parassita. É stato approvato per la coltivazione e l’uso
come alimento in diveri stati, fra cui USA, Argentina, Giappone,
Filippine e Sud Africa. In Europa e in Messico, é autorizzata per l’uso
in alimenti e mangimi.

“L’Efsa ha dato luce verde per un OGM che ora é dimostrato essere una
potenziale minaccia per la salute. Come é possibile affidarsi
esclusivamente ai dati della Monsanto e dare l’ok all’autorizzazione?Il
panel OGM dell’Efsa dovrebbe essere sospeso immediatamente e
sostanzialmente riformato fino a quando sará realmente in grado di di
valutare i rischi connessi agli OGM. L’Efsa dovrebbe trasformarsi in una
agenzia che protegge i consumatori e non gli interessi economici della
Monsanto.” conclude Ferrario.

Greenpeace chiede agli stati membri di attivare immediatamente le
clausole di salvaguardia nazionale e il divieto all’importazione per il
mais NK603 x MON810, l’ NK603 il MON810. Chiede che l’Unione europea
sospenda tutte le autorizzazioni di prodotti OGM.
FONTE: Greenpeace Italia

mercoledì 19 novembre 2008

Isole Far Oer Danimarca: Massacro di Balene

Su Youtube girano video sulle immagini delle inutili e terribili morti di balene trascinate a riva e sezionate VIVE... tutto in una spettacolare diretta... che non tralascia niente... il mare si tinge di rosso... Ma sapete cosa manca ai video? L'audio... una Balena quando muore... si lamenta come un bambino... quando sente la lunga lama che entra nelle sue carni e lo affetta vivo... lui piange... prova a fuggire... ma non può perchè un gancio che affonda nel suo ventre, lo sta trattenendo a riva...e allora muove la coda... per sfogare l'incredibile e immenso dolore che sta provando... la morte è una liberazione.

Da Ecoblog apprendo che in quelle isole è una usanza che è praticata dal 1709, i ragazzi devono uccidere una Balena per segnare l'entrata nell'età adulta...

Inoltre, Le carni, non sono commestibili o commercializzabili per l'alto grado di inquinanti presenti negli animali...

Trovo l'usanza a dir poco inutile... violenta, insensata...

Sono sconcertato da quello che l'uomo con grande precisione e solerzia riesce a fare... mi ha ricordato il film Matrix, dei fratelli Wachowski: quando Morpheus racconta a Neo, che gli umani non crescono... ma vengono COLTIVATI... Ho avuto la stessa sensazione... inquietudine, una incredulità profonda... sdegno... rabbia...

Da Scirocco che rimanda a un link di ecologiae.com apprendo che esiste persino la mattanza delle tigri in asia... appese come maiali a una fune... le loro pelli e carni verranno rivendute a qualche riccone Cinese... intanto in Nepal sono rimaste sono 6 Tigri del Bengala...

Oggi ho vergogna di essere Un umano!

venerdì 14 novembre 2008

Un modo di : come poter salvare le aziende...



Jacopo Fo fornisce una chiave di lettura molto interessante sulle attuali discussioni fra Italia ed Unione Europea riguardo al rispetto del trattato di Kyoto.

“Le imprese italiane sono destinate al tracollo se non tagliano lo spreco energetico.

Le imprese possono trovare i soldi di cui hanno bisogno per rilanciarsi proprio smettendo di buttare via il denaro.

Il centro della questione e’ che per gli italiani, e in particolare per le piccole imprese, continuare cosi’ e’ un suicidio economico.

Non e’ vero che le imprese e i cittadini dovrebbero tirar fuori 10 o 20 miliardi di euro (a seconda delle stime) per adeguarsi agli accordi presi con l’Unione Europea. E’ vero esattamente il contrario.

In questo momento il Sistema Italia non sta risparmiando denaro perché inquina di piu’.

L’Unione Europea non ci sta chiedendo di spendere soldi per dotare le nostre imprese di costosi meccanismi che riducano le emissioni nocive che faranno aumentare il costo dei nostri prodotti rendendoci meno competitivi.

In questo momento il Sistema Italia sta buttando soldi dalla finestra perché spreca una quantita’ enorme di energia e petrolio che costano sempre di piu’.

Per rispettare gli accordi presi con l’Unione Europea dovremmo prendere delle iniziative che, al di la’ delle necessita’ ambientali, sono indispensabili per tenere in vita proprio le imprese, piccole e grandi e per ridurre lo spreco delle famiglie e dello Stato.

L’Unione Europea, in pratica, ci chiede di sostituire le lampadine antiquate che utilizziamo per l’illuminazione pubblica e privata con led (88% di energia risparmiata) e con lampadine ad alta resa e lunga durata (80% di energia risparmiata, 150 euro per ogni lampadina da 15 mila ore installata). Ci chiedono di utilizzare termostati che spengano i riscaldamenti quando si raggiunge la temperatura desiderata (taglio del 2% della bolletta energetica dello Stato), caldaie ad alto rendimento (diminuzione del 30% dei consumi), generatori elettrici che fungono anche da produttori di calore e freddo (sistemi di trigenerazione, 50% di taglio dei costi), impianti di teleriscaldamento (60% dei costi), produzione di gas da immondizia biologica, cacca e scarti vegetali umidi, sfalci lungo le strade e le ferrovie (tutta energia guadagnata che oggi buttiamo al 100%). Ci chiedono, questi pazzi, di riutilizzare il calore emesso da migliaia di ciminiere (fonderie, impianti chimici) che gettano al vento milioni di euro di prezioso calore.

Isolare i muri e i tetti delle case, montare tripli vetri, mettere pannelli isolanti dietro i caloriferi, sfruttare la geotermia (la temperatura del sottosuolo che e’ stabile a 15 gradi, estate e inverno), scaldare l’acqua con i pannelli solari termici, produrre elettricita’ dalle fonti rinnovabili, produrre auto che consumino meno carburante, adottare elettrodomestici e macchine utensili di classe A. Ci chiedono di sviluppare il sistema dei mezzi pubblici e il trasposto su rotaia e su acqua che hanno costi energetici molto piu’ bassi del sistema su ruote individuale. Sono tutte cose che ci fanno smettere di buttare soldi dalla finestra. Non si tratta di tirar fuori denaro ma di smettere di buttarlo via.

A questo punto scatta pero’ un’obiezione: per ottenere questi risparmi dobbiamo comunque tirar fuori adesso dei soldi che non abbiamo. Per alcuni anni saremo in perdita e solo poi inizieremo a vedere i risparmi, una volta ripagati gli investimenti. Ma se spendiamo questi soldi adesso non ci arriviamo a dopodomani perché saremo morti, quindi meglio continuare a sprecare ma restare vivi che suicidarsi per un futuro che non vedremo. Un ragionamento che sembra sensato. Ma e’ privo di logica.

La finanza capitalista da due secoli serve proprio alle imprese per ripagare a rate gli investimenti in modo tale che siano spalmati su piu’ anni. Si chiama ammortamento. Non e’ una cosa nuova. E’ la base dell’economia reale.

Le banche, invece di prestare soldi a chi aveva intenzione di produrre ricchezza e lavoro, hanno investito in operazioni rischiosissime che nulla avevano a che fare con l’economia reale. Scommesse sopra scommesse, speculazioni, alchimie.
L’unica possibilita’ oggi per le banche di uscire dalla crisi e’ quella di cambiare rotta e mettere i propri soldi in qualche cosa che dia un rendimento sicuro e muova l’economia, crei occupazione, impresa eccetera.

La situazione e’ quindi che abbiamo da una parte bisogno di grandi investimenti per smettere di buttare dalla finestra energia e denaro e dall’altra parte le banche hanno bisogno di prestare soldi per investimenti sensati e produttivi. Le due esigenze si sposano perfettamente.

Le banche possono anticipare il denaro a imprese, famiglie e amministrazioni pubbliche vincolandolo all’uso per il taglio degli sprechi energetici. A questo punto c’e’ solo un’ultima domanda: il denaro che risparmiamo e’ sufficiente a ripagare le rate di restituzione dei soldi prestati dalla banca, interessi compresi?

Spalmando la restituzione su 5, 10 oppure 20 anni (a seconda delle tipologie degli interventi e dei tempi di ammortamento dell’investimento) possiamo ripagare il debito con il 50-70% del risparmio ottenuto dalla diminuzione dello spreco energetico. Si tratta di una normale operazione di finanziamento alle imprese: quando compro una macchina utensile calcolo che una parte di quel che mi fa incassare la nuova macchina vada a pagare le rate dell’acquisto e un’altra mi venga in tasca sotto forma di guadagno. Se non fosse cosi’ nessuna azienda ricorrerebbe al credito bancario per comprare nuove macchine utensili. E il meccanismo funziona perfettamente anche se invece di investire in macchine utensili per produrre oggetti, spendiamo per smettere di lasciare che il calore delle ciminiere se ne vada sprecato in cielo.

Ma c’e’ una differenza. Se prendo in prestito denaro per comprare una macchina che produce bottiglie mi assumo il rischio di non riuscire poi a vendere tutte le bottiglie che riesco a produrre. Se invece investo per smettere di spendere denaro sprecato ottengo sicuramente un vantaggio economico senza rischio. Risparmio denaro che comunque spenderei. Non ci sono di mezzo consumatori che possono comprare o non comprare le mie bottiglie. Quindi per le banche si tratterebbe di un prestito estremamente sicuro.

Si puo’ solo obiettare che un’azienda, dopo aver ristrutturato per risparmiare energia potrebbe comunque fallire. Vero. Ma se riesce a tagliare le spese energetiche diventa piu’ competitiva ed e’ meno probabile che fallisca. E comunque si tratta del prestito piu’ sicuro possibile per le banche. E al limite, in una situazione di panico come questa, lo stato potrebbe creare un fondo di garanzia per le aziende che nonostante l’iniezione di contanti determinata dal risparmio energetico e l’aumento della competitivita’, dovessero fallire. Ma sarebbe comunque un rischio minimo rispetto a qualunque altro investimento.

Inoltre va considerato un altro aspetto non meno importante. Se da una parte il taglio dello spreco energetico, con un ammortamento spalmato su piu’ anni, significherebbe un risparmio immediato (soldi subito), dall’altra parte non tagliare la bolletta energetica vorrebbe dire spararsi in testa. Infatti, e’ fuori di dubbio che tra alti e bassi il costo dell’energia continuera’ a salire ed e’ anche evidente che in molte nazioni il costo energetico dei prodotti e dei servizi e’ gia’ oggi molto piu’ basso di quello del Sistema Italia e mentre da noi si sta facendo ben poco, molti si danno da fare per migliorare ancora di piu’ la loro efficienza energetica. Basti dire che da mesi i decreti attuativi per i finanziamenti del micro eolico e idrico e degli impianti a biomasse sono bloccati mentre la Spagna, dopo averci superati, sta continuando a premere sull’acceleratore delle fonti rinnovabili, garantendosi in prospettiva costi energetici sempre piu’ bassi.

Morire per la foresta Amazzonica



Arrestato il killer dell'Amazzonia

disboscamentoJosè Donzetti Pires, latifondista brasiliano considerato responsabile del maggior disboscamento mai effettuato in Amazzonia, è stato arrestato ieri dalla polizia a Santarem, in Brasile. E' accusato della devastazione di oltre 100 mila ettari di foresta protetta, dello sfruttamento illegale del legname, dell'abbattimento di oltre 20 milioni di alberi e inoltre di aver mandato a disboscare la Gleba Pacoval, la più importante riserva ambientale dell'area di Santarem, oltre che di essere il mandante di almeno quattro omicidi di oppositori locali. Pires dispone di un esercito privato di oltre 200 "pistoleros" pronti a tutto, nega e minaccia a sua volta denunce e querele.
La foresta del Parà è considerata la zona più pericolosa del Brasile, una terra di nessuno dove la polizia gira con fuoristrada blindati e agenti armati sino ai denti per evitare di essere trucidata in imboscate al minimo controllo nei confronti dei fazendeiros. 172 agenti mal pagati rischiano ogni giorno la vita per controllare e reprimere illegalità su una superficie di oltre un milione e mezzo di chilometri quadrati, dove spadroneggiano i grandi latifondisti che hanno in pugno anche i politici locali, i giudici e la polizia, e dove decine di ambientalisti, sindacalisti e militanti dei diritti umani, come la suora americana Dorothy Stang, hanno pagato con la vita la loro lotta.

(scritto da Mario Stramazzo)

sabato 1 novembre 2008

Manifestazione anche a Catania contro i tagli indiscriminati all'istruzione



A parte un episodio che vi racconterò brevemente la manifestazione è andata avanti pacificamente... COMPLIMENTI AI MANIFESTANTI E COMPLIMENTI ALLE FORZE DELL'ORDINE.

Eccovi l'episodio: quelli di forza nuova sono arrivati in gruppo... hanno formato una catena umana al centro del corteo... e hanno provato a fermarlo... c'è stato un momento di tensione... poi per fortuna è intervenuta la polizia... e ha cacciato questi "signori"

Qui invece abbiamo un esempio di come non dovrebbero andare le cose... :

Da LaRepubblica.it

Perché lo Stato non mi ha difeso?

Sono uno studente del liceo Tasso che il 29/10/08 si trovava a manifestare a piazza Navona contro la riforma Gelmini, una manifestazione pacifica con cori simpatici assolutamente non violenta quand'ecco che si avvicina un camioncino con musica a tutto volume che vuole raggiungere la testa del corteo, ma non c'è posto per avanzare gli studenti sono troppi non possono smaterializzarsi, allora ecco che la tensione cresce, inizia una discussione con questi nuovi venuti, tutti ventenni di blocco studentesco, capisco che aria tira e mi metto ad osservare la scena in una postazione più defilata anche se mi sembra assurdo che si possa arrivare ad uno scontro violento, siamo ragazzi e ragazze la maggior parte quindicenni, addirittura scolaresche accompagnate dai professori e poi questi cantano "nè rossi nè neri ma liberi pensieri". Ma alla fine di questo coro si scatena la violenza, lo squadrismo di qusto gruppo di esaltati dichiaratamente neofascisti. I ragazzi di Blocco fanno spuntare manganelli, catene, coltelli, spranghe, un vero e proprio arsenale passato magicamente inosservato alla polizia; é il panico caricano chiunque trovino di fronte, un ragazzo prova a difendersi è circondato da 10 persone e massacrato di botte, chi può si rifugia nei bar, cerca scampo a questa violenza cieca scatenatasi tutt'ad un tratto davanti all'occhio sornione degli agenti.

Con questa prima carica Blocco si assicura la postazione migliore per governare la manifestazione, noi ragazzi siamo confusi, spaventati, il morale è a terra, ci si conta per vedere se un amico è rimasto ferito. Quelle bestie di blocco intonano ironicamente un coro: "siamo tutti studenti", i più temerari rispondono;"siamo tutti anti-fascisti" e di nuovo parte un'altra carica più feroce che ci sposta ancora più lontano dal centro di piazza navona, ancora feriti, ancora manganellate, ancora quella noncuranza da parte delle forze dell'ordine che mi sconvolge, mi atterrisce, perché in un paese democratico non posso essere difeso? E' una sensazione stranissima, di smarrimento, lo Stato che avevo sempre creduto dalla mia parte se ne fotte se prendo delle manganellate.
Tutto torna alla "normalità", Blocco ha ottenuto la postazione che voleva ma veniamo a sapere che ragazzi dei centri sociali delle università stanno arrivando, capisco che qui tra poco sarà l'inferno e con i miei amici torno al Tasso dove, inoltre, ci si aspetta un raid di blocco studentesco ma questa è un'altra triste storia di un paese dove i politici fanno passare i partigiani per assassini e i fascisti come vittime.

PS. sono venuto a sapere che il governo ha dichiarato che siamo stati noi studenti di sinistra ad aggredire Blocco, bene o noi siamo dei deficienti a non esserci accorti che un gruppo che massacra di botte dei ragazzi innocenti che avevano la colpa di trovarsi lì, lo fa per legittima difesa oppure forse siete voi che tentate di vendere ancora una volta la vostra vergognosa verità al punto di difendere anche lo squadrismo fascista.