ROMA 30 luglio - Continuano le vittorie di Greenpeace che a favore dell’Amazzonia è riuscita a far cambiare rotta a molte aziende che producono pelle. Da oggi anche Timberland si impegna annunciando una nuova politica di acquisti della pelle bovina concordata con Greenpeace. L’azienda, infatti, sarà in grado di garantire che la pelle utilizzata per la produzione delle proprie scarpe vendute in tutto il mondo non avrà causato alcun fenomeno di deforestazione recente dell’ultimo grande polmone del pianeta. Secondo quanto stabilito dal documento in questione Timberland richiederà a tutti i propri fornitori di pelle – tra cui il gigante della carne e della pelle brasiliana Bertin – di impegnarsi immediatamente ad una moratoria sui fenomeni di nuova deforestazione in Amazzonia.
Questo annuncio arriva appena due mesi dopo il lancio dell’inchiesta di Greenpeace “Amazzonia che Macello”, nella quale si ricostruiva la filiera dei prodotti a base di carne e di pelle da allevamenti coinvolti in fenomeni di deforestazione, lavoro schiavile e occupazione di territori indigeni in Amazzonia. Meno di una settimana fa anche Nike e Geox si sono impegnate a non acquistare pelle dall’interno del Bioma Amazzonico fino a quando non si fermerà la deforestazione a causa dell’allevamento bovino.
Le buone notizie non sono finite, nel frattempo i commercianti brasiliani di soia rinnovano il proprio impegno per proteggere l’Amazzonia ed evitare una catastrofe climatica rinnovando per un anno ancora la moratoria sull’acquisto di soia da aree recentemente deforestate.
“La coltivazione della soia finalmente non è più un pericoloso motore della deforestazione in Amazzonia mentre non possiamo dire lo stesso dell’allevamento bovino. – spiega Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia - La moratoria sull’acquisto di soia proveniente da aree recentemente deforestate è un modello replicabile e, per questo motivo, è necessario che dopo Timberland, Nike e Geox l’intero settore della carne e della pelle si adegui agli stessi standard”.
“Il nostro Paese ha una grossa responsabilità nella deforestazione. – continua Campione- Siamo, infatti i primi importatori, in termini di valore, di pelle brasiliana al mondo. Per questo motivo è molto importante che oltre ai produttori di scarpe o divani l’impegno per un’immediata moratoria arrivi anche dal settore conciario e da aziende leader come il Gruppo Mastrotto, che ora ha avviato un dialogo con noi, e Rino Mastrotto Group, che invece fa orecchie da mercante alle nostre richieste.”
Ogni otto secondi un ettaro di foresta amazzonica viene distrutto a causa dell’espansione dell’allevamento bovino, il principale motore della deforestazione al mondo e, per questo motivo, la principale causa di emissioni di CO2 in Brasile. Fermare la deforestazione è vitale per salvare il clima. E’ necessario che cittadini, industria e governi esigano un vero ed efficace accordo sul clima al Summit della Nazione Unite che si terrà nel Dicembre del 2009 a Copenhagen. Soltanto un patto, che includa misure reali per fermare la deforestazione a livello globale entro il 2020, potrà mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Notizie e amare verità... dalla Sicilia per la Sicilia dal Mondo... per il Mondo
giovedì 30 luglio 2009
lunedì 27 luglio 2009
giovedì 23 luglio 2009
Ecco come si fà un'intervista al Signor Berlusconi
byoblu
Leggete l'articolo...
a quanto pare l'italia ha diminuito gli aiuti ai paesi poveri.. ha letteralmente tolto gli aghi dai bracci dai bambini malati africani... ha letteralmente tolto il riso e il cibo dalla bocca dei bambini africani... ha promesso... promesso.. e non ha mantenuto... perchè gli altri paesi europei hanno invece aumentato gli aiuti con tutta la crisi in corso? per quale motivo l'Italia si ostina a promettere a non aiutare i paesi africani? Adesso Berlusconi è chiamato signor 3%... perchè mantiene solo il 3% delle sue promesse... quindi... il presidente del consiglio gioca con la sua credibilità di uomo politico... gioca con il suo onore di uomo... e perde!
Leggete l'articolo...
a quanto pare l'italia ha diminuito gli aiuti ai paesi poveri.. ha letteralmente tolto gli aghi dai bracci dai bambini malati africani... ha letteralmente tolto il riso e il cibo dalla bocca dei bambini africani... ha promesso... promesso.. e non ha mantenuto... perchè gli altri paesi europei hanno invece aumentato gli aiuti con tutta la crisi in corso? per quale motivo l'Italia si ostina a promettere a non aiutare i paesi africani? Adesso Berlusconi è chiamato signor 3%... perchè mantiene solo il 3% delle sue promesse... quindi... il presidente del consiglio gioca con la sua credibilità di uomo politico... gioca con il suo onore di uomo... e perde!
giovedì 16 luglio 2009
Il bacio pericoloso di Alfano
Repubblica — 05 febbraio 2002 pagina 1 sezione: PALERMO
Un altro bacio, un altro matrimonio «imbarazzante», ancora relazioni pericolose con uomini di Cosa nostra. Ma questa volta l' ospite eccellente non è un «vecchio» della politica, come Andreotti o Mannino, ma un giovane delfino, Angelino Alfano, deputato nazionale di Forza Italia, pupillo di Gianfranco Miccichè. Una carriera folgorante la sua che adesso rischia di essere adombrata da un bacio: quello con Croce Napoli, capomafia di Palma di Montechiaro, morto l' anno scorso. Un bacio con il boss al matrimonio della figlia Gabriella, sposatasi nell' estate del ' 96 quando Alfano era stato appena eletto deputato regionale. Lui, oggi, nega di aver mai conosciuto Croce Napoli e tantomeno ricorda di aver partecipato al matrimonio della figlia. Ma una videocassetta delle nozze lo smentisce. Corsi e ricorsi storici. Nei guai giudiziari dei politici, nei pericolosi rapporti con boss e uomini d' onore, quasi sempre c' è di mezzo un bacio, un regalo e una partecipazione a un matrimonio della figlia o del figlio di un capomafia. Il "bacio" per eccellenza è quello presunto, raccontato dal pentito Balduccio Di Maggio, tra l' ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti e Totò Riina, e il regalo, anch' esso presunto, quello destinato ad Angela Salvo, figlia dell' esattore di Salemi Nino Salvo in occasione delle sue nozze con Gaetano Sangiorgi. Poi c' è la partecipazione dell' ex ministro Calogero Mannino al matrimonio di un figlio del boss Caruana. Episodio al centro del processo contro il leader dc che è stato recentemente assolto.
Ora spunta un altro matrimonio, un regalo e il bacio allo sposo e alla sposa. E al padre di lei, il boss di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, morto un anno fa. L' ospite d' onore di quel matrimonio, tra Gabriella Napoli, figlia del boss, e Francesco Provenzani, celebrato nell' estate del 1996, è il pupillo di Gianfranco Miccichè, agrigentino, Angelo Alfano, ex deputato regionale e capogruppo all' assemblea regionale, attualmente deputato nazionale. Il bacio e il regalo alla sposa, allo sposo e al boss, è documentato da un filmato (con audio) di oltre un' ora che comincia con gli ultimi ritocchi al trucco e al vestito della sposa e prosegue con la cerimonia religiosa, il banchetto in un grande albergo all' ombra della Valle dei templi, il ballo tra gli sposi, i ringraziamenti con bomboniere e sacchetti di confetti a tutti gli invitati. La presenza di Angelo Alfano viene registrata a metà cerimonia, poco dopo che gli sposi hanno tagliato la torta nuziale. Il deputato di Forza Italia si fa spazio tra la folla che attornia gli sposi e ha in mano un pacco, il suo regalo di nozze agli sposi. L' arrivo dell' onorevole è salutato da un coro di «che onore, che onore~». Lo sposo e la sposa sono emozionati alla presenza del fresco deputato di Forza Italia. Alfano bacia prima la sposa, si complimenta con lei, poi bacia lo sposo. Infine l' abbraccio e il bacio con il padre della sposa, il capomafia Croce Napoli, titolare di una fedina penale di tutto rispetto: arrestato per associazione mafiosa, concorso in sequestro di persona, in omicidio e indicato dagli investigatori come «capo dell' omonima cosca mafiosa facente capo a Cosa nostra, operante in Palma di Montechiaro e nei centri limitrofi». Non proprio uno sconosciuto. Poi il deputato consegna il regalo nelle mani della sposa e si scusa per il ritardo a quel matrimonio: «Mi dispiace, ma non ho fatto in tempo, ero a Milano e sono arrivato ad Agrigento soltanto da poco». Alfano viene attorniato da altri invitati che lo ringraziano della presenza, parlano del più e del meno e dopo un po' , dopo essersi congratulato con la sposa e con lo sposo, saluta e va via. Ma di questo matrimonio, Angelo Alfano, che alle elezioni regionali del '96 ha ottenuto quasi 9 mila voti, risultando il primo degli eletti nella provincia di Agrigento, dice di non ricordare nulla. «Io non ho mai partecipato a matrimoni di mafiosi o dei loro figli, non conosco la sposa, Gabriella, né ho mai sentito parlare del signor Croce Napoli che lei mi dice essere stato capomafia di Palma di Montechiaro». E quando gli diciamo che c' è un video che prova la sua partecipazione al matrimonio della figlia del boss e il bacio al capomafia, Alfano ribatte: «Non ho nessuna memoria o ricordo di questo matrimonio, attenti a pubblicare notizie del genere». Le immagini, però, sembrano chiare: il matrimonio, il regalo, il bacio agli sposi e al capomafia di Palma di Montechiaro.
- FRANCESCO VIVIANO
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Un altro bacio, un altro matrimonio «imbarazzante», ancora relazioni pericolose con uomini di Cosa nostra. Ma questa volta l' ospite eccellente non è un «vecchio» della politica, come Andreotti o Mannino, ma un giovane delfino, Angelino Alfano, deputato nazionale di Forza Italia, pupillo di Gianfranco Miccichè. Una carriera folgorante la sua che adesso rischia di essere adombrata da un bacio: quello con Croce Napoli, capomafia di Palma di Montechiaro, morto l' anno scorso. Un bacio con il boss al matrimonio della figlia Gabriella, sposatasi nell' estate del ' 96 quando Alfano era stato appena eletto deputato regionale. Lui, oggi, nega di aver mai conosciuto Croce Napoli e tantomeno ricorda di aver partecipato al matrimonio della figlia. Ma una videocassetta delle nozze lo smentisce. Corsi e ricorsi storici. Nei guai giudiziari dei politici, nei pericolosi rapporti con boss e uomini d' onore, quasi sempre c' è di mezzo un bacio, un regalo e una partecipazione a un matrimonio della figlia o del figlio di un capomafia. Il "bacio" per eccellenza è quello presunto, raccontato dal pentito Balduccio Di Maggio, tra l' ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti e Totò Riina, e il regalo, anch' esso presunto, quello destinato ad Angela Salvo, figlia dell' esattore di Salemi Nino Salvo in occasione delle sue nozze con Gaetano Sangiorgi. Poi c' è la partecipazione dell' ex ministro Calogero Mannino al matrimonio di un figlio del boss Caruana. Episodio al centro del processo contro il leader dc che è stato recentemente assolto.
Ora spunta un altro matrimonio, un regalo e il bacio allo sposo e alla sposa. E al padre di lei, il boss di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, morto un anno fa. L' ospite d' onore di quel matrimonio, tra Gabriella Napoli, figlia del boss, e Francesco Provenzani, celebrato nell' estate del 1996, è il pupillo di Gianfranco Miccichè, agrigentino, Angelo Alfano, ex deputato regionale e capogruppo all' assemblea regionale, attualmente deputato nazionale. Il bacio e il regalo alla sposa, allo sposo e al boss, è documentato da un filmato (con audio) di oltre un' ora che comincia con gli ultimi ritocchi al trucco e al vestito della sposa e prosegue con la cerimonia religiosa, il banchetto in un grande albergo all' ombra della Valle dei templi, il ballo tra gli sposi, i ringraziamenti con bomboniere e sacchetti di confetti a tutti gli invitati. La presenza di Angelo Alfano viene registrata a metà cerimonia, poco dopo che gli sposi hanno tagliato la torta nuziale. Il deputato di Forza Italia si fa spazio tra la folla che attornia gli sposi e ha in mano un pacco, il suo regalo di nozze agli sposi. L' arrivo dell' onorevole è salutato da un coro di «che onore, che onore~». Lo sposo e la sposa sono emozionati alla presenza del fresco deputato di Forza Italia. Alfano bacia prima la sposa, si complimenta con lei, poi bacia lo sposo. Infine l' abbraccio e il bacio con il padre della sposa, il capomafia Croce Napoli, titolare di una fedina penale di tutto rispetto: arrestato per associazione mafiosa, concorso in sequestro di persona, in omicidio e indicato dagli investigatori come «capo dell' omonima cosca mafiosa facente capo a Cosa nostra, operante in Palma di Montechiaro e nei centri limitrofi». Non proprio uno sconosciuto. Poi il deputato consegna il regalo nelle mani della sposa e si scusa per il ritardo a quel matrimonio: «Mi dispiace, ma non ho fatto in tempo, ero a Milano e sono arrivato ad Agrigento soltanto da poco». Alfano viene attorniato da altri invitati che lo ringraziano della presenza, parlano del più e del meno e dopo un po' , dopo essersi congratulato con la sposa e con lo sposo, saluta e va via. Ma di questo matrimonio, Angelo Alfano, che alle elezioni regionali del '96 ha ottenuto quasi 9 mila voti, risultando il primo degli eletti nella provincia di Agrigento, dice di non ricordare nulla. «Io non ho mai partecipato a matrimoni di mafiosi o dei loro figli, non conosco la sposa, Gabriella, né ho mai sentito parlare del signor Croce Napoli che lei mi dice essere stato capomafia di Palma di Montechiaro». E quando gli diciamo che c' è un video che prova la sua partecipazione al matrimonio della figlia del boss e il bacio al capomafia, Alfano ribatte: «Non ho nessuna memoria o ricordo di questo matrimonio, attenti a pubblicare notizie del genere». Le immagini, però, sembrano chiare: il matrimonio, il regalo, il bacio agli sposi e al capomafia di Palma di Montechiaro.
- FRANCESCO VIVIANO
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mercoledì 15 luglio 2009
lunedì 13 luglio 2009
sabato 11 luglio 2009
G8: azioni di greenpeace in tutta italia per chiedere un impegno serio!
GREENPEACE: GRANDE SUCCESSO DELLE AZIONI. L’APPOGGIO DI OPERAI, CITTADINI, POLITICI. E DI NEK IN CONCERTO A PORTO TOLLE. PROTESTE ORGANIZZATE DA ENEL
ROMA, 10.07.09. Le azioni di Greenpeace nelle cinque centrali a carbone, occupate in questi giorni per lanciare messaggi sul clima al G8 dell’Aquila, si sono concluse con successo e senza incidenti. A parte alcuni comportamenti anomali da parte delle forze dell’ordine a Porto Tolle, come riportato dall’agenzia APCOM ieri alle 18.51.
Alcune testate giornalistiche, tuttavia, hanno descritto in modo fortemente scorretto quanto stava accadendo. Greenpeace non nega che ci siano stati momenti di confronto attorno alle centrali, sempre pacifico, e che l’Enel abbia fatto appendere alcuni striscioni contro l’organizzazione, intervenendo in modo pesante presso giornalisti e redazioni perché si parlasse di “proteste operaie”. È quanto accade sempre, da un paio di anni a questa parte. Ma numerose sono state le manifestazioni di solidarietà da parte di operai Enel (alcuni pregando di mantenere l’anonimato), cittadini, comitati locali, politici, e anche del cantante Nek, protagonista di un concerto a Porto Tolle, organizzato dalla stessa azienda elettrica.
Di seguito, una scelta di messaggi, situazioni e manifestazioni di appoggio a Greenpeace, in massima parte non ripresi dalla stampa che ha parlato dei conflitti, descrivendoli come spontanei quando in realtà sono organizzati dall’Enel. Come è noto a tutti, visto che l’Enel spedisce mail e telefona per spingere la notizia. Greenpeace comprende lo status di grande investitore pubblicitario dell’azienda elettrica, ma ritiene che il mondo dell’informazione non dovrebbe essere influenzato da questo aspetto.
La differenza tra Greenpeace e l’Enel è che la prima difende gli interessi generali, pur in modalità che non devono per forza essere condivisi, mentre l’azienda elettrica difende in modo scorretto i suoi interessi (per quanto legittimi). Inoltre, visto che l’Enel ha svolto il compito di diffondere le cosiddette “proteste operaie”, si chiede – e chiede a lavoratori e sindacati – se questo incarico di ufficio stampa è permanente, e se sarà tale in occasione dei prossimi scioperi o licenziamenti da parte dell’azienda elettrica.
Come riportato da “repubblica.it”, ieri, sulle pagine della Puglia, è facile replicare a uno striscione come “Benvenuti in Paradiso”: “Improvviso black out della memoria operaia, se il paradiso è quello dove un ragazzino di 23 anni rimane monco di una gamba, e un 53enne padre di nove figli muore precipitando in una cisterna, solo per citare due degli incidenti più recenti nella Federico II” (testuale).
- FUSINA/MARGHERA, MAIL DI UN OPERAIO ENEL: Salve sono all'ENEL di Fusina, faccio il turno della mattina (7/15) se posso esservi utile in qualche modo (cornetti, caffé, tè, ed altro ...) fatemi sapere. Il mio cell. è 349xxxxxx. Bravi, continuate così. [NOME OMESSO]
- FUSINA/MARGHERA, “GRAZIE AGLI OPERAI ENEL”: All’uscita degli attivisti dalla centrale, Chiara Campione di Greenpeace Italia ha dichiarato: “Vogliamo ringraziare gli operai della centrale Fusina/Marghera per la solidarietà verso quanto faceva Greenpeace e per la cura che hanno avuto per i nostri attivisti in centrale. Portando cibo e beni necessari come pasta e tappi per orecchie. Alcuni operai hanno detto che lo striscione “Andate a lavorare” non era una loro inziativa e quindi l’hanno rimosso”.
- PORTO TOLLE, IL MESSAGGIO DI NEK A GREENPEACE: Durante il concerto organizzato da Enel preso la centrale di Porto Tolle, il cantante Nek – protagonista del concerto insieme a Giusy Ferreri – ha dedicato la canzone “Anno zero” agli attivisti di Greenpeace, in cima alla ciminiera da tre giorni, nella speranza che le richieste di Greenpeace vengano accolte dai leader del G8.
- MAIL DI UN CITTADINO DI PORTO TOLLE: Vivo a Porto Tolle,provincia di Rovigo sul delta del Po. Come ben sapete c'è in corso la riconversione della centrale di Polesine Camerini,sarà riconvertita a (CARBONE)In più di 20 anni di attività di disastri ambientali ne ha già fatti abbastanza. Com’è possibile che proprio nel parco del Delta del Po si costruisca un mostro del genere? È un'area unica in Europa, io vivo in questo territorio, ho visto nel corso degli anni quanto sia peggiorata la situazione: (…) ,provate a vedere la percentuale di gente ammalata di patologie tumorali di questa zone, fate un confronto con il resto d'Italia avrete delle sorprese. (…) Spero che la vostra organizzazione possa essere un ostacolo per fermare questo scempio. Io sono dalla vostra parte. [NOME OMESSO]
- LA FESTA A VADO LIGURE [dal “Secolo XIX”]: “Nel parco giochi hanno allargato i loro striscioni i rappresentanti di Amare Vado, Vivere Vado, dei Verdi, i Comitati uniti per la salute di Noli, quello di Quiliano, il Circolo culturale Oltre l'orizzonte e altri, tra cui il centro culturale Are della Val Bormida. «Complimenti a Greenpeace: è stata una piacevole sorpresa che dà forza e entusiasmo alle nostre battaglie»: questa la sintesi dei commenti. C'erano anche l'assessore regionale all'Ambiente Franco Zunino («La Regione è impegnata da tempo nella graduale sostituzione delle energie da fonti fossili a rinnovabili. Non credo che il ministero firmerà il decreto di ampliamento che è anche in contrasto con il piano energetico nazionale», ha detto), il vice sindaco di Vado, Franca Guelfi («La dismissione del carbone è fra i punti qualificanti del nostro programma e siamo decisamente contrari al potenziamento del ciclo a carbone. Una battaglia condivisa da tutti i Comuni del comprensorio») e il consigliere regionale Carlo Vasconi («Ancora grazie a Greenpeace. Ora tutti dovranno fare la loro parte per non vanificare questa impresa»)”.
- VADO LIGURE, LA “NONNA AMBIENTALISTA”, COGNATA DI LEVRATTO [dal “Secolo XIX”]: “Il primo applauso è stato per lei, «adottata» e festeggiata anche dai ragazzi di Greenpeace, che l'hanno ringraziata e abbracciata a lungo. La nonna ambientalista è Janina Maciaszeek, 89 anni, vedova Levratto, cognata della gloria calcistica di Vado, il bomber che sfondava le reti. La scorsa notte, parlando in polacco, si è messa in contatto con alcuni dei ragazzi provenienti dal Paese dell'Est, arrampicati come ragni proprio sulla torre che sormonta la casa dove abita, nel quartiere Griffi. Gli ambientalisti ieri mattina le hanno infilato una t-shirt gialla e lei ha cominciato a raccontare la sua storia. «Da ragazza ho partecipato all'insurrezione di Varsavia, sono stata fatta prigioniera e spedita in un campo di lavoro in Germania. Qui ho conosciuto mio futuro marito Piero. Nel '45, dalla frontiera ceco-tedesca abbiamo raggiunto a piedi Vado». Janina parla con un dolce accento, un misto fra polacco e dialetto ligure e si congratula i ragazzi di Greenpeace: «Spero che il vostro impegno non sia stato inutile. Quando si difende la salute si difende anche il lavoro. L'amore per la natura è fondamentale». Sorride felice e guarda i bambini che la circondano e la ascoltano con grande attenzione”.
- MAIL DEI COMITATI LOCALI DI TARQUINIA: Siamo i no coke di Tarquinia, volevamo inviarvi un abbraccio collettivo, siete stati grandi. (…) Mentre voi eravate appesi alle ciminiere, gli agricoltori si spezzavano la schiena nei campi , non sono riusciti a partecipare all'evento, ma vi hanno nel cuore.
Foto e video
Disponibili foto su tutte le azioni, sulla festa di Vado Ligure e della “nonna ambientalista”, Janina Maciaszeek.
Per informazioni e interviste:
Ufficio stampa Greenpeace, 06.68136061 [int. 211-208]
Andrea Pinchera, direttore comunicazione Greenpeace, +39.348.3988607
Foto e video: Massimo Guidi +39.328.0646175
ROMA, 10.07.09. Le azioni di Greenpeace nelle cinque centrali a carbone, occupate in questi giorni per lanciare messaggi sul clima al G8 dell’Aquila, si sono concluse con successo e senza incidenti. A parte alcuni comportamenti anomali da parte delle forze dell’ordine a Porto Tolle, come riportato dall’agenzia APCOM ieri alle 18.51.
Alcune testate giornalistiche, tuttavia, hanno descritto in modo fortemente scorretto quanto stava accadendo. Greenpeace non nega che ci siano stati momenti di confronto attorno alle centrali, sempre pacifico, e che l’Enel abbia fatto appendere alcuni striscioni contro l’organizzazione, intervenendo in modo pesante presso giornalisti e redazioni perché si parlasse di “proteste operaie”. È quanto accade sempre, da un paio di anni a questa parte. Ma numerose sono state le manifestazioni di solidarietà da parte di operai Enel (alcuni pregando di mantenere l’anonimato), cittadini, comitati locali, politici, e anche del cantante Nek, protagonista di un concerto a Porto Tolle, organizzato dalla stessa azienda elettrica.
Di seguito, una scelta di messaggi, situazioni e manifestazioni di appoggio a Greenpeace, in massima parte non ripresi dalla stampa che ha parlato dei conflitti, descrivendoli come spontanei quando in realtà sono organizzati dall’Enel. Come è noto a tutti, visto che l’Enel spedisce mail e telefona per spingere la notizia. Greenpeace comprende lo status di grande investitore pubblicitario dell’azienda elettrica, ma ritiene che il mondo dell’informazione non dovrebbe essere influenzato da questo aspetto.
La differenza tra Greenpeace e l’Enel è che la prima difende gli interessi generali, pur in modalità che non devono per forza essere condivisi, mentre l’azienda elettrica difende in modo scorretto i suoi interessi (per quanto legittimi). Inoltre, visto che l’Enel ha svolto il compito di diffondere le cosiddette “proteste operaie”, si chiede – e chiede a lavoratori e sindacati – se questo incarico di ufficio stampa è permanente, e se sarà tale in occasione dei prossimi scioperi o licenziamenti da parte dell’azienda elettrica.
Come riportato da “repubblica.it”, ieri, sulle pagine della Puglia, è facile replicare a uno striscione come “Benvenuti in Paradiso”: “Improvviso black out della memoria operaia, se il paradiso è quello dove un ragazzino di 23 anni rimane monco di una gamba, e un 53enne padre di nove figli muore precipitando in una cisterna, solo per citare due degli incidenti più recenti nella Federico II” (testuale).
- FUSINA/MARGHERA, MAIL DI UN OPERAIO ENEL: Salve sono all'ENEL di Fusina, faccio il turno della mattina (7/15) se posso esservi utile in qualche modo (cornetti, caffé, tè, ed altro ...) fatemi sapere. Il mio cell. è 349xxxxxx. Bravi, continuate così. [NOME OMESSO]
- FUSINA/MARGHERA, “GRAZIE AGLI OPERAI ENEL”: All’uscita degli attivisti dalla centrale, Chiara Campione di Greenpeace Italia ha dichiarato: “Vogliamo ringraziare gli operai della centrale Fusina/Marghera per la solidarietà verso quanto faceva Greenpeace e per la cura che hanno avuto per i nostri attivisti in centrale. Portando cibo e beni necessari come pasta e tappi per orecchie. Alcuni operai hanno detto che lo striscione “Andate a lavorare” non era una loro inziativa e quindi l’hanno rimosso”.
- PORTO TOLLE, IL MESSAGGIO DI NEK A GREENPEACE: Durante il concerto organizzato da Enel preso la centrale di Porto Tolle, il cantante Nek – protagonista del concerto insieme a Giusy Ferreri – ha dedicato la canzone “Anno zero” agli attivisti di Greenpeace, in cima alla ciminiera da tre giorni, nella speranza che le richieste di Greenpeace vengano accolte dai leader del G8.
- MAIL DI UN CITTADINO DI PORTO TOLLE: Vivo a Porto Tolle,provincia di Rovigo sul delta del Po. Come ben sapete c'è in corso la riconversione della centrale di Polesine Camerini,sarà riconvertita a (CARBONE)In più di 20 anni di attività di disastri ambientali ne ha già fatti abbastanza. Com’è possibile che proprio nel parco del Delta del Po si costruisca un mostro del genere? È un'area unica in Europa, io vivo in questo territorio, ho visto nel corso degli anni quanto sia peggiorata la situazione: (…) ,provate a vedere la percentuale di gente ammalata di patologie tumorali di questa zone, fate un confronto con il resto d'Italia avrete delle sorprese. (…) Spero che la vostra organizzazione possa essere un ostacolo per fermare questo scempio. Io sono dalla vostra parte. [NOME OMESSO]
- LA FESTA A VADO LIGURE [dal “Secolo XIX”]: “Nel parco giochi hanno allargato i loro striscioni i rappresentanti di Amare Vado, Vivere Vado, dei Verdi, i Comitati uniti per la salute di Noli, quello di Quiliano, il Circolo culturale Oltre l'orizzonte e altri, tra cui il centro culturale Are della Val Bormida. «Complimenti a Greenpeace: è stata una piacevole sorpresa che dà forza e entusiasmo alle nostre battaglie»: questa la sintesi dei commenti. C'erano anche l'assessore regionale all'Ambiente Franco Zunino («La Regione è impegnata da tempo nella graduale sostituzione delle energie da fonti fossili a rinnovabili. Non credo che il ministero firmerà il decreto di ampliamento che è anche in contrasto con il piano energetico nazionale», ha detto), il vice sindaco di Vado, Franca Guelfi («La dismissione del carbone è fra i punti qualificanti del nostro programma e siamo decisamente contrari al potenziamento del ciclo a carbone. Una battaglia condivisa da tutti i Comuni del comprensorio») e il consigliere regionale Carlo Vasconi («Ancora grazie a Greenpeace. Ora tutti dovranno fare la loro parte per non vanificare questa impresa»)”.
- VADO LIGURE, LA “NONNA AMBIENTALISTA”, COGNATA DI LEVRATTO [dal “Secolo XIX”]: “Il primo applauso è stato per lei, «adottata» e festeggiata anche dai ragazzi di Greenpeace, che l'hanno ringraziata e abbracciata a lungo. La nonna ambientalista è Janina Maciaszeek, 89 anni, vedova Levratto, cognata della gloria calcistica di Vado, il bomber che sfondava le reti. La scorsa notte, parlando in polacco, si è messa in contatto con alcuni dei ragazzi provenienti dal Paese dell'Est, arrampicati come ragni proprio sulla torre che sormonta la casa dove abita, nel quartiere Griffi. Gli ambientalisti ieri mattina le hanno infilato una t-shirt gialla e lei ha cominciato a raccontare la sua storia. «Da ragazza ho partecipato all'insurrezione di Varsavia, sono stata fatta prigioniera e spedita in un campo di lavoro in Germania. Qui ho conosciuto mio futuro marito Piero. Nel '45, dalla frontiera ceco-tedesca abbiamo raggiunto a piedi Vado». Janina parla con un dolce accento, un misto fra polacco e dialetto ligure e si congratula i ragazzi di Greenpeace: «Spero che il vostro impegno non sia stato inutile. Quando si difende la salute si difende anche il lavoro. L'amore per la natura è fondamentale». Sorride felice e guarda i bambini che la circondano e la ascoltano con grande attenzione”.
- MAIL DEI COMITATI LOCALI DI TARQUINIA: Siamo i no coke di Tarquinia, volevamo inviarvi un abbraccio collettivo, siete stati grandi. (…) Mentre voi eravate appesi alle ciminiere, gli agricoltori si spezzavano la schiena nei campi , non sono riusciti a partecipare all'evento, ma vi hanno nel cuore.
Foto e video
Disponibili foto su tutte le azioni, sulla festa di Vado Ligure e della “nonna ambientalista”, Janina Maciaszeek.
Per informazioni e interviste:
Ufficio stampa Greenpeace, 06.68136061 [int. 211-208]
Andrea Pinchera, direttore comunicazione Greenpeace, +39.348.3988607
Foto e video: Massimo Guidi +39.328.0646175
venerdì 3 luglio 2009
Ritornano le leggi razziali
Parole durissime sul decreto sicurezza da Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio
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