martedì 12 maggio 2009

Carbone "pulito": Non ESISTE!

GREENPEACE: LO SPORCO DEL CARBONE VIENE A GALLA

ROMA, 12 maggio 2009 – Greenpeace desidera rivolgere i propri complimenti a tutto il Corpo Forestale dello Stato per aver smascherato questo sporco traffico di rifiuti illegali, che coinvolge la centrale a carbone dell’Enel di Brindisi e che richiama alla memoria le durissime immagini del celebre film “Gomorra”.

“Continuiamo ad assistere a incidenti gravi che interessano centrali a carbone in tutta Italia, come a Genova dove è stato recentemente sequestrato un deposito di carbone per mancanza dei necessari impianti di depurazione delle acque di scolo, o nel Sulcis, dove la scorsa estate carbonili a cielo aperto hanno preso fuoco per processi di autocombustione diffondendo per settimane fumi tossici sul vicino centro di Portoscuso” afferma Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace.

“Inesorabilmente tutto lo sporco viene a galla, a conferma che il carbone ‘pulito’ non esiste e che gli impatti per l’ambiente sono molteplici e gravi. La gestione delle grandi quantità di rifiuti solidi dalle centrali a carbone rimane dunque un grave elemento di preoccupazione. Eppure – conclude Tedesco – il governo continua ad autorizzare nuovi impianti a carbone, contro gli impegni europei al 2020 che spingono verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili. L'ultimo caso è l'autorizzazione della centrale Enel di Porto Tolle, nel bel mezzo del parco naturale del Delta del Po, contro le stesse leggi nazionali e regionali per la protezione dell'ambiente. Il fatto di autorizzarle in barba a regolamenti e norme regionali con un escamotage normativo rivela l’atteggiamento antiambientale di questo Governo”.

domenica 10 maggio 2009

Energia eolica

WIND ENERGY.. ma ricordiamoci possiamo fare molto molto meglio... eliche cosi grosse sono ormai datate.. esistono delle pale molto molto più piccole... cercate szu internet e troverete

mercoledì 6 maggio 2009

Inceneritore di Acerra: Spento ( per fortuna ). Una bufala Mediatica...

Lunedì 4 Maggio 2009
Prc: "L'inceneritore è spento. La democrazia pure"

POLITICA | Acerra – "I comitati contro l'inceneritore e la Rete
campana rifiuti e ambiente denunciano che dal giorno dopo
l'inaugurazione l'inceneritore di Acerra è spento. La denuncia si basa
sui dati dello stesso sito ufficiale della Presidenza del Consiglio
(www.emergenzarifiuticampania.it) dove risultano assenti i dati sulle
emissioni quotidiane e dove le WebCam puntate sui camini e
sull'avanfossa del forno mostrano un impianto inattivo.
La notizia è ovviamente assente da tutta la stampa nazionale, solo il
Manifesto l'ha pubblicata il 25 aprile. Ora che l'inceneritore sia
spento non è una cattiva notizia. Gli inceneritori sono pericolosi per
l'ambiente e la salute in se, ma quello di Acerra in particolare ha
una tecnologia obsoleta ("Il progetto della FIBE-Impregilo presentava
delle lacune in alcuni casi imbarazzanti" dichiara un prof. ordinario
di impianti chimici in audizione alla commissione parlamentare
d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti) ed è ubicato in uno dei siti
maggiormente inquinati in Italia dal decennale sversamento illegale di
rifiuti industriali.
Il circo barnum della propaganda berlusconiana ha messo in moto con la
finta inaugurazione dell'impianto l'ennesima sceneggiata mediatica per
dire che in Campania tutto è risolto, tutto è a posto.
Falso, falsissimo. L'unica differenza tra un anno fa ed oggi è che ciò
che prima era illegale, oggi è divenuto legale con i decreti
emergenziali del governo. Le discariche e gli impianti sono gli stessi
di prima, quegli stessi che la magistratura chiudeva per disastro
ambientale e che invece oggi sono riaperti e dichiarati area militare,
posti fuori dalla giurisdizione del giudice naturale. Nessuno può più
guardare cosa accade in quei luoghi, né i cittadini, né le istituzioni
territoriali. Nessun nuovo impianto di smaltimento dell'umido è stato
realizzato, né un minimo di vera raccolta differenziata avviata.
La verità che nessuno dice è che l'intero affare dei rifiuti, legale
ed illegale, in Campania vale 6 miliardi di euro, sommando lo
smaltimento illegale dei rifiuti industriali (del nord) per mano della
camorra, i contributi statali (i Cip6, pagati in bolletta Enel con
l'addizionale del 7% sui consumi) per il recupero energetico da fonti
rinnovabili (così sono fantasiosamente ritenuti i rifiuti in Campania
dai decreti governativi che derogano finanche ai continui richiami e
diffide della comunità europea) e gli appalti per la raccolta ed il
trasporto dei rifiuti.
Questo bengodi del capitalismo era entrato in crisi proprio per
intervento della magistratura: il sequestro di Taverna del Re, il sito
di stoccaggio di oltre 5 milioni di balle di rifiuti che non erano
cdr, il sequestro degli impianti di cdr che imballavano rifiuto tal
quale, il sequestro di discariche che colavano percolato da tutte le
parti, avevano messo in ginocchio il giro miliardario. Le banche (i
più grandi gruppi nazionali, manco a dirlo) che avevano erogato
fideiussioni a Impregilo avendo quelle balle (e i relativi cip6
ricavabili dall'incenerimento) in garanzia, avevano immediatamente
revocato il fido di circa un miliardo. Impregilo vedeva sequestrati
anche conti per 800 milioni di euro dalla magistratura. Tutto questo
era intollerabile per il capitalismo predatorio italiano. L'emergenza
di un anno fa, con montagne di rifiuti e le immagini di Napoli in giro
per il mondo, non è stata una sciagura imprevedibile e subita. E'
stata una crisi creata ad arte per determinare le condizioni di una
emergenza che consentisse di sospendere la democrazia ed i diritti
fondamentali dei campani e di rimettere in moto il giro miliardario di
affari. L'apertura dell'inceneritore rende di nuovo magicamente una
miniera d'oro i milioni di balle di Taverna del Re. Le banche avranno
i loro profitti.
Impregilo pure. A2A anche, perché Berlusconi ha imposto che al
banchetto ci fossero anche i suoi amici milanesi. La camorra può
continuare a sguazzare con i suoi traffici, illegale in uno stato
ancor più illegale.
E i campani, che fine fanno? Numerosi studi scientifici pubblicati
affermano che qui si muore di tumore molto più che altrove, che molte
patologie fortemente disabilitanti sono in continuo e drastico aumento
e che c'è una relazione diretta tra l'aumento di patologie e mortalità
con l'inquinamento subito negli ultimi decenni dallo smaltimento di
rifiuti tossici e nocivi e dalla disastrosa gestione del ciclo dei
rifiuti.
Il capitalismo sperimenta qui in Campania un nuovo modello di
sfruttamento: non più l'alienazione di tempi di vita sequestrati nella
catena di montaggio, ma tempi di vita biologici sottratti direttamente
ai corpi per produrre profitti sempre maggiori.
Questo modello funziona e si prepara ad essere esportato in tutte le
periferie deindustrializzate dell'occidente ricco: negli inceneritori
se con i rifiuti si bruciano anche la democrazia, i diritti ed i
corpi, allora i profitti decollano come non mai".

Fonte : comunicato stampa

Link: http://www.casertanews.it/public/articoli/200905/art_20090504151734.htm#